Quel nastro nato in prigione, il tapis roulant compie 200 anni





  L’inverno è la stagione della corsa in palestra: non tutti i runner hanno voglia di vestirsi da capo a piedi per affrontare gelo, vento, pioggia, qualche volta perfino la neve. Per non parlare del buio al mattino presto o prima di cena, gli orari classici dell’esercizio quotidiano. I benefici della corsa all’aperto rispetto a quella al chiuso sono ben noti, ma c’è anche chi predilige l’esperienza del tapis roulant o treadmill, insomma del “nastro trasportatore”, il brutto termine italiano per qualcosa che nella nostra lingua non ha un nome efficace come in francese o in inglese. Del resto i moderni modelli, come quelli che la Technogym, l’azienda italiana leader mondiale del settore, fornisce ogni quattro anni alle Olimpiadi sono ben diversi da un semplice nastro che trasporta, integrandosi con la rivoluzione digitale per offrire un’esperienza ricca di informazioni, intrattenimento e comfort, oltre che di opzioni per corse di ogni genere. Non tutti quelli che ci corrono sopra se ne rendono conto, ma il 2017 segna una data importante per il treadmill: è il bicentenario della sua invenzione.

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Pubblicato il: 18 Gennaio 2017

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