Medico in classe e ore di educazione sanitaria: una proposta sostenibile per la prevenzione pediatrica





Inserire l’educazione sanitaria come materia propedeutica nei programmi nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e prevedere la presenza del medico di classe, coinvolgendo gli specializzandi o gli studenti dell’ultimo anno di Medicina. Dare così una risposta alle criticità e ai ritardi che ancora oggi si manifestano in tema di prevenzione nell’infanzia e nell’adolescenza, facendo leva sull’educazione precoce dei ragazzi a stili di vita e comportamenti sanitari corretti. La proposta arriva dagli esperti, ricercatori e decisori istituzionali che il 14 dicembre scorso, a Roma partecipano al convegno annuale di PreSa – Prevenzione e Salute, un network cui aderiscono numerose Società scientifiche e Associazioni di pazienti, che ogni anno organizza un incontro-dibattito volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori su tematiche strategiche per il nostro Servizio Sanitario Nazionale. L’appuntamento di quest’anno è stato dedicato al tema della salute pediatrica ed ha approfondito questioni quali i progressi della scienza in ambito oncologico, delle malattie rare, l’innovazione farmaceutica e della necessità di sperimentazioni “su misura” per i bambini. Ma la questione fondamentale è quella della prevenzione: i grandi progressi della ricerca raggiunti in quest’ultimo decennio hanno permesso una contrazione della mortalità tra i bambini colpiti da gravi patologie onco-ematologiche, ma, nonostante questi successi, la salute delle future generazioni è minacciata da problemi come la crescita esponenziale dell’obesità infantile che interessa non meno di 41 milioni di bambini nei Paesi avanzati, e il progressivo calo della vaccinazioni in fascia pediatrica che ha investito l’Italia in questi ultimi anni, con coperture vaccinali ormai sotto la soglia di sicurezza. Alle esigenze della prevenzione potrebbero fare fronte la figura del medico di classe e l’inserimento della materia nei programmi didattici.

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:









Continua

Pubblicato il: 8 Gennaio 2017

Potrebbero interessarti anche»