La scienza del prurito e di come farselo passare





C’è un aspetto poco noto degli studi sul dolore cronico da tempo sotto osservazione: è il prurito cronico, una sensazione correlata a un ampio numero di patologie, dall’eczema alle allergie, passando per danni neurologici e malattie renali.Si calcola che una persona su cinque lo sperimenti, a un certo punto della vita, ma i farmaci per il suo trattamento, gli antistaminici, spesso risultano inefficaci. Ecco perché la ricerca su questa condizione, che con il dolore cronico condivide molte vie nervose, sta rapidamente progredendo.Il male minore. Chiunque, presto o tardi, lo impara sulla propria pelle: il metodo più efficace per estinguere il prurito è grattarsi, con il pericolo di lesionare i tessuti e, di fatto, peggiorare il danno. Perché ci sfreghiamo con le unghie fino a farci male?La risposta è nel midollo spinale: i neuroni che trasmettono messaggi di lunga distanza dalle varie parti del corpo al cervello sono collegati e fatti dialogare da cellule chiamate interneuroni, che possono essere eccitatori o inibitori. I primi favoriscono la trasmissione dello stimolo al cervello, i secondi interrompono la sensazione sul nascere.Provocando un moderato dolore alla pelle, i neuroni inibitori processano quel segnale come più urgente rispetto al prurito, e veicolano il primo, inibendo il secondo

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Pubblicato il: 30 Novembre 2016

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