Chissà con chi starebbe oggi Montanelli, che votava per la Democrazia Cristiana turandosi il naso, chiede un lettore orfano della sua penna. Nessuno può saperlo, ma giocare a immaginarlo è un modo per sentirlo ancora vicino, nel sedicesimo anniversario della sua morte. Più che l’imbarazzo della scelta, temo sarebbe stata la scelta a imbarazzarlo. Del conterraneo Renzi avrebbe apprezzato il vitalismo degli inizi, molto meno l’atteggiamento guascone e il caratteraccio toscano votato alla rissa perpetua. Ma anche per digerire Grillo e Salvini gli sarebbero mancati gli enzimi. Da borghese anarchico qual era, non sopportava i populisti: la sola vista di una processione o di un corteo gli procurava l’orticaria.
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