IL BUONGIORNO di Massimo Gramellini – Benigni e maligni





Montanelli morì martire della sinistra antiberlusconiana che lo aveva considerato un borghese reazionario per tutta la vita. Al contrario la Fallaci è diventata un’icona della destra e della cristianità sotto attacco, dopo essere stata considerata per decenni una comunista mangiapreti. Dev’essere un destino dei toscani, perché oggi tocca a Benigni passare nel breve volgere di un’intervista da genio comico che prendeva in braccio Berlinguer e in giro Berlusconi a Johnny Lecchino, approfittatore e voltagabbana, cantore non più di Dante ma di Renzi e addirittura di Verdini. Tutto perché ha detto che a ottobre voterà sì al referendum sulle riforme costituzionali. Come se un premio Oscar avesse bisogno di baciare le natiche al potere del momento per ottenere uno strapuntino di visibilità. Hanno persino cercato maldestramente di prenderlo in castagna sulla Costituzione, fingendo di ignorare che la sua esaltazione televisiva della Carta si riferiva ai principi fondamentali e non al ruolo del Senato

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Pubblicato il: 7 Giugno 2016

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