Chi è Paolo Gentiloni, allievo di Rutelli che Prodi volle ministro





Roma – C'è un tratto che, più di altri in questa fase, accomuna politicamente Paolo Gentiloni alla famiglia Gentiloni Silverj, da cui discende: la riforma elettorale, che nel 1912 spinse Ottorino Gentiloni, capo della Unione elettorale cattolica italiana, a stringere un accordo (il 'patto Gentilonì) con l'allora presidente del Consiglio, Giovanni Giolitti, per il superamento del 'non expedit' di Pio IX e aprire ai cattolici italiani l'ingresso nella vita politica. Un altro Gentiloni, oggi, si appresta a confrontarsi con una riforma elettorale, quella che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella chiede con forza. E, affinchè si realizzi, ne affida il timone a un uomo che ha una lunga esperienza di palazzi romani e un costante rapporto con la diplomazia internazionale in vista del prossimo 24 gennaio, quando la Consulta deciderà sull'Italicum. Le capacità di mediazione, all'uomo che ha guidato la Farnesina per due anni dall'1 novembre 2014, non mancano. Paziente, in grado di mantenere un basso profilo quando serve a raggiungere il risultato, Gentiloni è un uomo molto diverso dal ragazzo che militava nella sinistra extraparlamentare e occupò negli anni Settanta la scuola che frequentava, quel liceo classico Tasso scenario romano di diverse battaglie politiche molto vivaci

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Pubblicato il: 12 Dicembre 2016

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